
La città
Agenzia delle Entrate, per la Confconsumatori la sede è inadeguata
Contestati spazi e orari della nuova collocazione
Altamura - lunedì 27 aprile 2015
15.16
"Un forte rischio di penalizzare l'utenza sia sul piano funzionale sia su quello operativo degli attuali servizi al pubblico".
E' questa la denuncia della Confconsumatori di Altamura in merito alla soluzione di compromesso attuata dall'amministrazione comunale di Altamura, che ha suddiviso gli spazi dell'ex mattatoio fra le attività socio-ricreative della parrocchia di S. Agostino e la nuova sede distaccata dell'Agenzia delle Entrate. Un problema, come si ricorderà, che se da un lato ha visto la chiesa del quartiere soddisfatta per la cessione dei locali lo scorso dicembre, dall'altra ha lasciato in sospeso la questione dell'ente statale, in attesa di trasferirsi previ lavori di adeguamento dei nuovi locali.
Secondo la Confconsumatori "le superfici minime essenziali per lo svolgimento delle attività dell'Agenzia delle Entrate nella nuova struttura risulterebbero fortemente ridimensionate se confrontate con quelli della sede attuale: gli spazi per il mantenimento degli sportelli di servizio al pubblico, per quelli da adibire ad archivio, per quelli operativi e per quelli riservati alle funzioni essenziali degli uffici e della direzione, oltre a quelli previsti per la sala d'aspetto non possono prevedere alcun ridimensionamento dagli attuali standard".
Per l'associazione che tutela i diritti dei consumatori però mon solo un problema di spazi diminuiti nella suddivisione dei 370 mq tra locali della parrocchia e nuova sede dell'ente, ma anche di orari: "Si consideri inoltre – prosegue la nota - che le attività dell'Agenzia delle Entrate prevedono una costante attività anche pomeridiana -almeno fino alle 18- oltre all'apertura al pubblico prevista in due giorni alla settimana nelle stesse ore".
La Confconsumatori ritiene "forme di condivisione degli spazi comuni difficilmente praticabili in una struttura che serve una città di oltre 70.000 abitanti", auspicando pertanto "che la nuova amministrazione comunale possa individuare soluzioni alternative a quelle fatte a suo tempo dalla giunta uscente". Scelte che l'associazione contesta "anche per il metodo, essendo state decise senza nemmeno una preventiva ed obiettiva valutazione con gli operatori del settore e l'obbligo di ascolto preventivo delle associazioni degli utenti riconosciute".
E' questa la denuncia della Confconsumatori di Altamura in merito alla soluzione di compromesso attuata dall'amministrazione comunale di Altamura, che ha suddiviso gli spazi dell'ex mattatoio fra le attività socio-ricreative della parrocchia di S. Agostino e la nuova sede distaccata dell'Agenzia delle Entrate. Un problema, come si ricorderà, che se da un lato ha visto la chiesa del quartiere soddisfatta per la cessione dei locali lo scorso dicembre, dall'altra ha lasciato in sospeso la questione dell'ente statale, in attesa di trasferirsi previ lavori di adeguamento dei nuovi locali.
Secondo la Confconsumatori "le superfici minime essenziali per lo svolgimento delle attività dell'Agenzia delle Entrate nella nuova struttura risulterebbero fortemente ridimensionate se confrontate con quelli della sede attuale: gli spazi per il mantenimento degli sportelli di servizio al pubblico, per quelli da adibire ad archivio, per quelli operativi e per quelli riservati alle funzioni essenziali degli uffici e della direzione, oltre a quelli previsti per la sala d'aspetto non possono prevedere alcun ridimensionamento dagli attuali standard".
Per l'associazione che tutela i diritti dei consumatori però mon solo un problema di spazi diminuiti nella suddivisione dei 370 mq tra locali della parrocchia e nuova sede dell'ente, ma anche di orari: "Si consideri inoltre – prosegue la nota - che le attività dell'Agenzia delle Entrate prevedono una costante attività anche pomeridiana -almeno fino alle 18- oltre all'apertura al pubblico prevista in due giorni alla settimana nelle stesse ore".
La Confconsumatori ritiene "forme di condivisione degli spazi comuni difficilmente praticabili in una struttura che serve una città di oltre 70.000 abitanti", auspicando pertanto "che la nuova amministrazione comunale possa individuare soluzioni alternative a quelle fatte a suo tempo dalla giunta uscente". Scelte che l'associazione contesta "anche per il metodo, essendo state decise senza nemmeno una preventiva ed obiettiva valutazione con gli operatori del settore e l'obbligo di ascolto preventivo delle associazioni degli utenti riconosciute".