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Eventi e cultura
Addamiano e la sua Murgia
Quadri che rappresentano l’identità meridionale. Le opere dell'artista pugliese esposte fino al 29 dicembre 2012
Altamura - martedì 18 dicembre 2012
21.15
Dall'8 al 29 dicembre 2012, presso la galleria Art Immagine di Francesco Taccogna, in viale Martiri, 46, è allestita la mostra personale dell'artista Natale Addamiano che rappresenta le bellezze della "Murgia", facendone rivivere e splendere tutte le peculiarità e caratteristiche.
Nato a Bitetto, si trasferisce a Milano nel 1968, dove si iscriverà all'Accademia di Brera con il suo amico Michele Zaza e frequenterà corsi di pittura tenuti da Domenico Cantatore. Successivamente viene chiamato da De Robertis a insegnare all'Accademia di Bari. Nel 1976 Domenico Cantatore lo inviterà a insegnare presso la sua cattedra di pittura a Brera. E' indiscutibile che il paesaggio sia il reale protagonista dei suoi quadri, anche quando i moti dell'anima sono più intensi e apparentemente insuperabili.
Addamiano è artista di fama internazionale, con una lunga carriera alle spalle. Le sue opere sono state esposte nelle gallerie più importanti del mondo: da Milano a Tokyo per finire all'Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. Si trovano in collezioni pubbliche e private. I critici l'hanno definito "un colorista eccezionale; un artista completo che sa essere figurativo in una dimensione moderna". Queste caratteristiche emergono con altrettanta chiarezza anche nelle opere esposte ad Altamura. Tutto parte dalla natura, tutto si concentra nella Murgia con le sue luci e ombre. L'artista utilizzando dei colori forti sembra voler dar vita ad una forma che potrebbe sembrare amorfa, ma in realtà racchiude la vita. Attraverso le sfumature cromatiche, dà vita ad una natura metafisica. L'orizzonte illumina la nuda terra e con i suoi colori intesi sembra quasi voler rinvigorire un paesaggio aspro, ma sempre vivo. La natura diventa arte e partecipa dell'armonia del cosmo. L'arte si fa natura e rende moderno un territorio antico e unico.
Le opere "Murgia al tramonto", "Campi bruciati" sintetizzano al meglio l'intenzione dell'artista di dare valore aggiunto a un paesaggio che con i suoi colori e tradizioni rende eterna la natura che è madre, ma anche matrigna per i suoi figli. Identico leit motiv: "il punto di vista è lo stesso, identico immobilismo che si riscontra sui volti segnati degli anziani, lo si ritrova nei paesaggi non abitati, in quei luoghi in cui l'uomo non è riuscito ad imporsi e su cui il tempo lascia immutato il proprio destino, ricoprendo tutto con un velo di color seppia, il colore dei ricordi offuscati dal tempo, il colore delle foto che appartengono al passato".
Nato a Bitetto, si trasferisce a Milano nel 1968, dove si iscriverà all'Accademia di Brera con il suo amico Michele Zaza e frequenterà corsi di pittura tenuti da Domenico Cantatore. Successivamente viene chiamato da De Robertis a insegnare all'Accademia di Bari. Nel 1976 Domenico Cantatore lo inviterà a insegnare presso la sua cattedra di pittura a Brera. E' indiscutibile che il paesaggio sia il reale protagonista dei suoi quadri, anche quando i moti dell'anima sono più intensi e apparentemente insuperabili.
Addamiano è artista di fama internazionale, con una lunga carriera alle spalle. Le sue opere sono state esposte nelle gallerie più importanti del mondo: da Milano a Tokyo per finire all'Istituto Italiano di Cultura a Cracovia. Si trovano in collezioni pubbliche e private. I critici l'hanno definito "un colorista eccezionale; un artista completo che sa essere figurativo in una dimensione moderna". Queste caratteristiche emergono con altrettanta chiarezza anche nelle opere esposte ad Altamura. Tutto parte dalla natura, tutto si concentra nella Murgia con le sue luci e ombre. L'artista utilizzando dei colori forti sembra voler dar vita ad una forma che potrebbe sembrare amorfa, ma in realtà racchiude la vita. Attraverso le sfumature cromatiche, dà vita ad una natura metafisica. L'orizzonte illumina la nuda terra e con i suoi colori intesi sembra quasi voler rinvigorire un paesaggio aspro, ma sempre vivo. La natura diventa arte e partecipa dell'armonia del cosmo. L'arte si fa natura e rende moderno un territorio antico e unico.
Le opere "Murgia al tramonto", "Campi bruciati" sintetizzano al meglio l'intenzione dell'artista di dare valore aggiunto a un paesaggio che con i suoi colori e tradizioni rende eterna la natura che è madre, ma anche matrigna per i suoi figli. Identico leit motiv: "il punto di vista è lo stesso, identico immobilismo che si riscontra sui volti segnati degli anziani, lo si ritrova nei paesaggi non abitati, in quei luoghi in cui l'uomo non è riuscito ad imporsi e su cui il tempo lascia immutato il proprio destino, ricoprendo tutto con un velo di color seppia, il colore dei ricordi offuscati dal tempo, il colore delle foto che appartengono al passato".