
Ospedale e sanità
Accordo per studi universitari al Policlinico Miulli
Presenti il vescovo Russo ed Emiliano
Puglia - giovedì 7 agosto 2025
22.54
È stato sottoscritto oggi, 7 agosto 2025, nella biblioteca del Policlinico Miulli di Acquaviva delle Fonti, un importante protocollo di intesa tra Regione Puglia e Università LUM per regolare i rapporti in materia di attività sanitaria tra il sistema universitario e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L'accordo recepisce quanto previsto dalla normativa nazionale (legge 240/2010 e D.Lgs. 517/1999), rafforzando la sinergia tra tre elementi fondamentali: didattica, ricerca e assistenza sanitaria sul territorio regionale.
Alla firma del protocollo hanno partecipato Mons. Giuseppe Russo – Governatore Ospedale Miulli, Michele Emiliano – Presidente Regione Puglia, Emanuele Degennaro – Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Università LUM, Raffaele Piemontese – Vicepresidente Giunta Regione Puglia e Assessore alla Sanità, Vito Montanaro – Direttore Dipartimento Salute della Regione Puglia, Mons. Domenico Laddaga – Delegato del Governatore dell'Ospedale Miulli, Vitangelo Dattoli – Direttore Sanitario Ospedale Miulli e Responsabile dell'Organismo di Coordinamento e Promozione dei Rapporti con l'Università, Antonella Rago – Direttore Generale dell'Università LUM e Bruno Moncharmont – Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università LUM.
Il protocollo si fonda sui principi di collaborazione fra le istituzioni coinvolte, ribadendo l'importanza dell'inscindibilità delle funzioni di didattica, ricerca e assistenza. Allo stesso tempo resta fondamentale il tema della centralità dello studente e del paziente, sui quali si fondano le basi dell'intero protocollo. Regione, Università e Ospedale Miulli si impegnano congiuntamente a migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, promuovere l'eccellenza nella formazione dei professionisti della salute e incentivare la ricerca e l'innovazione, riconoscendo pari dignità e rilevanza a ciascuna di queste missioni.
Le attività formative riguardano l'intero ciclo dell'educazione medica e sanitaria: corsi di laurea triennale e magistrale, scuole di specializzazione, master e dottorati, fino alla formazione continua in medicina. Tutte le strutture dell'Ospedale Miulli coinvolte nel protocollo diventano parte integrante della rete formativa universitaria, mettendo a disposizione casi clinici, professionalità e ambienti formativi.
Alla firma del protocollo hanno partecipato Mons. Giuseppe Russo – Governatore Ospedale Miulli, Michele Emiliano – Presidente Regione Puglia, Emanuele Degennaro – Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Università LUM, Raffaele Piemontese – Vicepresidente Giunta Regione Puglia e Assessore alla Sanità, Vito Montanaro – Direttore Dipartimento Salute della Regione Puglia, Mons. Domenico Laddaga – Delegato del Governatore dell'Ospedale Miulli, Vitangelo Dattoli – Direttore Sanitario Ospedale Miulli e Responsabile dell'Organismo di Coordinamento e Promozione dei Rapporti con l'Università, Antonella Rago – Direttore Generale dell'Università LUM e Bruno Moncharmont – Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università LUM.
Il protocollo si fonda sui principi di collaborazione fra le istituzioni coinvolte, ribadendo l'importanza dell'inscindibilità delle funzioni di didattica, ricerca e assistenza. Allo stesso tempo resta fondamentale il tema della centralità dello studente e del paziente, sui quali si fondano le basi dell'intero protocollo. Regione, Università e Ospedale Miulli si impegnano congiuntamente a migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, promuovere l'eccellenza nella formazione dei professionisti della salute e incentivare la ricerca e l'innovazione, riconoscendo pari dignità e rilevanza a ciascuna di queste missioni.
Le attività formative riguardano l'intero ciclo dell'educazione medica e sanitaria: corsi di laurea triennale e magistrale, scuole di specializzazione, master e dottorati, fino alla formazione continua in medicina. Tutte le strutture dell'Ospedale Miulli coinvolte nel protocollo diventano parte integrante della rete formativa universitaria, mettendo a disposizione casi clinici, professionalità e ambienti formativi.