presentazione libri
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Animazione

"Le ossa del Gabibbo"

giovedì 28 febbraio 2013
20.00
Feltrinelli Point, Altamura
Virginia Virilli presenta "Le ossa del Gabibbo", Feltrinelli, collana Narratori.
Dialoga con l'autrice Annamaria Minunno, giornalista di Antenna Sud

"Quella di Picozzi non è una malattia che si vede subito. Agisce con lentezza. Stanca. Piega. Atterra. Quella di Picozzi è una malattia che cresce insieme allo sguardo curioso, acuto, intelligente della bambina, dell'adolescente, della donna che è sua figlia. Quella di Picozzi è una sclerosi multipla, rigorosamente e violentemente respinta come si respinge un invasore. "Le ossa del Gabibbo" è la storia di questa invasione e della resistenza che ne consegue: paradossale, buffa, commovente. Ed è anche la storia di una ragazza che percorre all'inverso la china discendente della madre e racconta, irriverente e comica, i suoi impacciati esperimenti omosessuali, i suoi flirt, l'amicizia con una bellissima e un po' sfigata compagna di classe, la balzana storia d'amore con Codino, il meccanico. Sullo sfondo la provincia italiana, le strade che scollinano, la vita a quattro ruote, i muri e le mura che fanno da confine all'ansia di vivere. Virginia Virilli ha scritto un romanzo rapinoso e dolcissimo, la testimonianza originale e spiazzante di un impertinente faccia a faccia con il dolore. Picozzi è una madre malata che al principio non sa di esserlo. La figlia è prima una bambina, poi un'adolescente e infine una giovane ragazza dotata di un'intelligenza vivissima e di uno sguardo acuminato e vorace sul mondo. Picozzi passa un'intera vita a rifiutare la sua sclerosi multipla. Noi però la conosciamo, la vediamo avanzare nei suoi peggioramenti progressivi, nelle gioiose momentanee giornate di grazia, nei bruschi capitomboli, attraverso gli occhi accoglienti e insieme irriverenti della giovane figlia, che vede la madre sfuggirle ma che non smette di tenerla viva con la sua comicità pungente, i suoi innocui flirt con il medico Domenico "Richard Gere", i suoi impacciati esperimenti omosessuali, l'amicizia con una bellissima ma sfigatissima compagna di classe, la balzana storia d'amore con il meccanico Codino e le vicende della variegata umanità di un cortile della provincia romana. "Le permetterò di ammalarsi in questo mio romanzo, solo perché è lei, solo perché guardandola ora, nell'autunno 2010, vedo ancora i suoi occhi innescati e schiariti che sbattono le ciglia con qualche residuo di riflessi dentro: i gatti che sbattevano gli occhi così, li salvavo."

Virginia Virilli è nata a Spoleto e vive a Roma. Nel 2005 scrive il suo primo monologo, Mammamiro. Nel 2007 la trilogia Micamadonne (Sbinnonna Speranza, Roy, Pisciatina) vince il premio Donne e Teatro e viene prodotta dal Teatro Stabile dell'Umbria. Ha sempre interpretato e diretto i suoi testi. Nel 2008 è stata segnalata come nuova attrice under 30 al Premio Ubu, il maggiore riconoscimento italiano per nuovi interpreti. Questo è il suo primo romanzo.
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