
Danza
Corpi narranti, performance di Angela Calia nella grotta neviera di Masseria San Giovanni
domenica 17 ottobre 2021
Si avvia alla conclusione "Spazi in Movimento - il festival della Danza e dei Luoghi" di Corpi Narranti, associazione altamurana che si occupa di video e teatro danza. Domenica 17 ottobre la suggestiva grotta neviera di Masseria San Giovanni, i Luoghi di Pitti (Altamura) ospiterà "Quello che resta", la performance di e con Angela Calia, danzatrice, coreografa, ricercatrice. Seguendo il filo conduttore del Festival, anche l'evento conclusivo propone una rivisitazione in ottica "site specific" della creazione artistica della danzatrice, liberamente ispirata al mito della dea Calipso e alla sua storia d'amore con Ulisse.
Il concept dell'intera rassegna Spazi in Movimento consiste nel plasmare le performance, i laboratori, le produzioni in relazione ai luoghi che li ospitano, considerando la relazione fra spazi, vuoti, suoni, luci e movimento. Nel progetto "Quello che resta" le tematiche della dipendenza d'amore e dell'autodeterminazione e rinascita femminile si intrecciano con il rapporto tra movimento e spazi, a cui Angela Calia lavora da anni. Un rapporto significativo nei processi di creazione di danza "site - specific" e nelle opere di videodanza che vengono ideate e realizzate in relazione al luogo scelto. Spazi in Movimento, non a caso, si pone tra gli obiettivi quello di far conoscere una nuova modalità di narrazione della cultura dei luoghi mediante la danza. Il festival che ha avuto inizio lo scorso 17 settembre ad Altamura e che si concluderà domenica 17 ottobre, è prodotto anche grazie al contributo di programma straordinario 2020 in materia di cultura e spettacolo della Regione Puglia.
"Quello che resta" è nato, poi, dalla collaborazione tra l'Italia e la Svizzera, dove lo spettacolo è andato in scena lo scorso aprile grazie alla sinergia tra Corpi Narranti, il forum socioculturale del locarnes e Spazio Elle e il sostegno dell'Accademia Teatro Dimitri _SUPSI, dove Angela Calia ha conseguito la sua laurea specialistica in Physical Theatre, dedicandosi parallelamente alla fondazione dell'associazione Corpi Narranti nel 2017 e alle ricerche di practice - based research e applied theatre, in particolare la dimensione del "site - specific". La sua ultima pubblicazione come ricercatrice è un articolo dal titolo "Il paesaggio sonoro in relazione. Suono, movimento e immagini per stimolare complessità percettiva" inserito nel lavoro "Teatro di suoni. Spazi acustici teatrali e territoriali" a cura di Martino Mocchi, Lorena Rocca, Demis Quadri e Carlotta Sillano per Geography Notebooks".
Il concept dell'intera rassegna Spazi in Movimento consiste nel plasmare le performance, i laboratori, le produzioni in relazione ai luoghi che li ospitano, considerando la relazione fra spazi, vuoti, suoni, luci e movimento. Nel progetto "Quello che resta" le tematiche della dipendenza d'amore e dell'autodeterminazione e rinascita femminile si intrecciano con il rapporto tra movimento e spazi, a cui Angela Calia lavora da anni. Un rapporto significativo nei processi di creazione di danza "site - specific" e nelle opere di videodanza che vengono ideate e realizzate in relazione al luogo scelto. Spazi in Movimento, non a caso, si pone tra gli obiettivi quello di far conoscere una nuova modalità di narrazione della cultura dei luoghi mediante la danza. Il festival che ha avuto inizio lo scorso 17 settembre ad Altamura e che si concluderà domenica 17 ottobre, è prodotto anche grazie al contributo di programma straordinario 2020 in materia di cultura e spettacolo della Regione Puglia.
"Quello che resta" è nato, poi, dalla collaborazione tra l'Italia e la Svizzera, dove lo spettacolo è andato in scena lo scorso aprile grazie alla sinergia tra Corpi Narranti, il forum socioculturale del locarnes e Spazio Elle e il sostegno dell'Accademia Teatro Dimitri _SUPSI, dove Angela Calia ha conseguito la sua laurea specialistica in Physical Theatre, dedicandosi parallelamente alla fondazione dell'associazione Corpi Narranti nel 2017 e alle ricerche di practice - based research e applied theatre, in particolare la dimensione del "site - specific". La sua ultima pubblicazione come ricercatrice è un articolo dal titolo "Il paesaggio sonoro in relazione. Suono, movimento e immagini per stimolare complessità percettiva" inserito nel lavoro "Teatro di suoni. Spazi acustici teatrali e territoriali" a cura di Martino Mocchi, Lorena Rocca, Demis Quadri e Carlotta Sillano per Geography Notebooks".