
Istituzionale
Amnesty Altamura: una panchina gialla per i diritti umani, in piazza Zanardelli
martedì 7 dicembre 2021
Martedì 7 dicembre, in piazza Zanardelli, alle ore 11.00, gli attivisti di Altamura di "Amnesty international" inaugurano una panchina gialla dei diritti umani, dedicata a Giulio Regeni, ricercatore italiano ucciso in Egitto, e Patrick Zaky, studente egiziano dell'Università di Bologna recluso nel suo Paese.
La data scelta dagli attivisti altamurani non è casuale. Il 7 dicembre si tiene l'udienza per Patrick Zaki che da tempo chiede di essere rimesso in libertà. Amnesty manifesta in circa 50 città italiane per la sua liberazione.
"Lo studente dell'università di Bologna - afferma Amnesty - è sotto processo presso un tribunale d'emergenza per l'accusa di "diffusione di notizie false", derivante unicamente dall'esercizio della sua libertà di espressione e di ricerca. Quella del 7 dicembre potrebbe essere l'udienza decisiva per Patrick. La speranza è che un giudice riconosca, dopo quasi due anni, l'infondatezza dell'accusa di diffusione di notizie false. Il timore è che la magistratura egiziana non rinneghi se stessa ed emetta una condanna: se ciò accadesse, sarebbe uno sviluppo terribile, anche perché nei confronti delle sentenze dei tribunali d'emergenza non è previsto appello" ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
La data scelta dagli attivisti altamurani non è casuale. Il 7 dicembre si tiene l'udienza per Patrick Zaki che da tempo chiede di essere rimesso in libertà. Amnesty manifesta in circa 50 città italiane per la sua liberazione.
"Lo studente dell'università di Bologna - afferma Amnesty - è sotto processo presso un tribunale d'emergenza per l'accusa di "diffusione di notizie false", derivante unicamente dall'esercizio della sua libertà di espressione e di ricerca. Quella del 7 dicembre potrebbe essere l'udienza decisiva per Patrick. La speranza è che un giudice riconosca, dopo quasi due anni, l'infondatezza dell'accusa di diffusione di notizie false. Il timore è che la magistratura egiziana non rinneghi se stessa ed emetta una condanna: se ciò accadesse, sarebbe uno sviluppo terribile, anche perché nei confronti delle sentenze dei tribunali d'emergenza non è previsto appello" ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.