Sede Proloco Altamura
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Mostre

Ad Altamura una mostra di Anna maria Moramarco

sabato 16 dicembre 2017 fino a lunedì 25 dicembre
18:00
Sede Proloco - piazza della Repubblica - Altamura
Taglio del nastro per la mostra dell'architetto Anna Maria Moramarco alla presenza del vice sindaco Enzo Rifino e del presidente della Proloco, Pietro Colonna.

Note biografiche
Anna Maria Moramarco, di origine altamurana, si è laureata in architettura a Napoli. Vive e lavora a Potenza.
II tema centrale del suo lavoro nella pittura e nella grafica, è l'esplorazione quasi ossessiva di un mondo di forme plastiche del tutto personale, nato dalla passione per la compenetrazione e la crescita "organica" di volumi taglienti; un esercizio divenuto nel tempo quasi un pensare e sentire nelle forme stesse, attraverso le loro peripezie e mutazioni.
Di volta in volta, queste forme sono state pensate come architetture gigantesche a scala di paesaggio, sculture in legno, e, nei dipinti recenti, minacciose "macchine" da cui emergono corpi pietrificati. Anna Maria Moramarco si muove in uno spazio intermedio e instabile fra pittura, scultura e architettura.
La sua ricerca è iniziata con i piccoli disegni a china negli anni '90, e con alcuni paesaggi ad olio e a tempera che si ispiravano alle atmosfere e alle tecniche della pittura italiana del primo rinascimento.
Per alcuni anni ha affinato la tecnica ad olio in una serie di ritratti su commissione.
Nel 2010 ha abbandonato il ritratto per dedicarsi a sviluppare liberamente la sua visione.
A quell'anno risale il "catalogo di una mostra immaginaria" dal titolo Sculture mai fatte, in cui viene presentata una serie di sculture in legno di fatto esistenti solo come modelli digitali.
La sua produzione corrente di dipinti a tecnica mista ha inizio nel 2011, e nel 2012 tiene la sua prima mostra personale. In questa serie di dipinti, per la prima volta, figure umane compaiono insieme alle sue "architetture", quasi a "drammatizzare" e rendere esplicita quella dinamica di tensioni e passioni sottesa al suo mondo di forme astratte.
I disegni a china degli anni '90 hanno dato origine, alla recente serie di grafiche dal titolo Nostalgia del totalmente altro.

Mostre
2012
Mostra personale, galleria d'arte Ugo Ferranti , Roma, Luglio 2012.
Mostra personale, galleria d'arte Vera Arte di Zina d'Innella, Bari, Ottobre -Novembre 2012.

2013
Partecipazione alla mostra collettiva, A in action - Architetti in Arte, Lecce , Castello di Carlo V - Giugno 2013.
Partecipazione alla mostra collettiva, Berliner Liste, Berlino, Settembre 2013

2014
Mostra personale, galleria d'arte Porta Coeli, Acerenza , Aprile – Giugno 2014.

2015
Partecipazione alla mostra collettiva, L'Isola che c'è, Palermo, ottobre 2015.
Selezionata per il 1° premio internazionale della cultura, opere selezionate esposte al Teatro Politeama a Palermo, Novembre 2105.
Partecipazione alla mostra collettiva, 9° Collettiva internazionale Arte a Palazzo, galleria d'arte Farini concept, Palazzo Fantuzzi, Dicembre
2015, Bologna.

2016
Menzione speciale alla mostra collettiva, Triennale dell' Arte contemporanea, Verona, Giugno 2016.

2017
Partecipazione alla mostra collettiva, Riflessioni, Elle, Galleria d'arte contemporanea, Preganziol (Trevivo) aprile 2017
Partecipazione alla mostra collettiva, SUMMER ART IN UDINE , Galleria ArtTime, dall'8 al 20 luglio 2017
Segnalazione al Premio Internazionale Arrte Milano, Teatro dal Verme, 25 luglio 2017

Pubblicazioni
A in Action, catalogo della mostra collettiva, 7-16 giugno 2013, Lecce.
ART Report, Monte dei Paschi di Siena, Bollettino d'arte, Marzo 2014.
DONNE NELL 'ARTE. L' eterno femminino tra natura e artificio da Camille Claudel a oggi, a cura di Arpinè Sevagian, ARSEV, 2015.
Arte a Palazzo, catalogo della Nona collettiva di Arte COntemporanea Internazionale a Palazzo Fantuzzi, Bologna, 2015.
Effetto Arte - 1° Premio internazionale della cultura, catalogo generale delle opere, EA editore, Palermo, 2015.
Artista dell'anno 2015, catalogo della selezione, Palermo, 2016.

CONTRIBUTI

Le serie di Anna Maria Moramarco

I disegni a china
Sono piccolissimi disegni, eseguiti con una fede quasi superstiziosa nella necessità di uno stato mentale di concentrazione, capace di spegnere tutte le voci di fuori e di dentro, in modo da poter sentire e assecondare solo la forza della linea. Una linea nera e fluida, che si muove sul foglio bianco ma, nello stesso tempo, in uno spazio tridimensionale profondo e visionario, nel quale, poco a poco, prendono forma architetture fatte di una materia dura e compatta e tuttavia docile, pronta a farsi scavare e tagliare.
La regola ferrea di questi disegni è non fermarsi mai una volta partiti, non cancellare, non rifare. Per questo hanno, in qualche modo, a che fare con la singolarità irripetibile dell' evento, con la calligrafia giapponese, ma anche con la scrittura automatica dei surrealisti.
Sono visioni, aperture in uno spazio "altro", in un mondo che queste piccole architetture dalla scala smisurata, creano intorno a sè; un mondo fatto di acque ferme, montagne lontane e cieli sereni, nei quali passano nuvole leggere.
Anche quando Anna Maria si è dedicata più intensamente alla pittura, i piccoli disegni a china hanno continuato a proliferare, ostinati e indifferenti. Sono la sorgente sotterranea, l'esercizio costante, da cui nasce tutto il suo mondo di forme.

Le grafiche
Il titolo della serie è "Nostalgia del totalmente altro", e riprende quello di un libro-intervista di Max Horkheimer. I piccoli disegni a china sono stati ingranditi, dipinti e riportati sulle prime pagine di quotidiani, stampati digitalmente su carta, e infine montati su pannelli di alluminio. Il mondo del "quotidiano", anche nei suoi eventi più eclatanti o drammatici, è allontanato, quasi negato da un gesto, da una mano di bianco su cui disegnare un mondo sognato di isole e di dei che vivono nella libertà della forma e del colore.
Nasce così la possibilità di un gioco, a volte crudelmente ironico, di sovrapposizioni, cancellature e trasparenze. Qua e là (in modo solo apparentemente casuale) emergono un viso o una parola, spesso carichi di drammaticità, come un grido lontano, che cerca di farsi ascoltare ancora, mentre una musica nuova va occupando l'intero spazio sonoro.

DIPINTI A OLIO 2011-2015
Da questi dipinti traspare una passione bruciante dominata dalla ricerca "classica" di una consistenza oggettiva della forma.
La compenetrazione di forme dure e spigolose con quelle organiche di corpi umani, produce una frammentazione crudele, ma allo stesso tempo bella ed enigmatica, con le sue impreviste geometrie di intersezione, che ricordano quelle di una diga che attraversa una valle.
Questa lotta di corpi, tensione mai risolta tra necessità e libertà, fra il venire fuori e l'essere risucchiati dentro, è forse l'unico strano modo in cui si possono abitare queste "architetture'.
Attraverso la specchio della sua pittura, Anna Maria riesce a farci guardare e forse, anche per un solo istante, esorcizzare, quella pietrifìcazione del corpo, della mente e del cuore, che incombe su ciascuno, come un deserto che avanza.

DIPINTI IN ACRILICO - 2017
E' la nuova serie di opere che Anna Maria Moramarco presenta per la prima volta al pubblico nella personale di Altamura del dicembre 2017. Nella loro continuità e discontinuità con i dipinti precedenti rivelano l'autenticità di un percorso personale e assolutamente originale che evolve in modo libero, non vincolato a modelli e formule consolidate. Dopo oltre un anno di elaborazione e riflessione, nel corso quale non aveva quasi più dipinto, continuando tuttavia ad esporre i propri lavori i diverse gallerie italiane, rapidamente in pochi mesi si sono succeduti i nuovi dipinti.
Il tema di fondo è sempre il suo: le dure forme plastiche e i corpi fra loro tragicamente intrecciati, ma tutto è allo stesso tempo nuovo, come se una energia vitale percorresse il mondo oscuro dei suoi dipinti precedenti. Attraverso la massa compatta e frastagliata dei volumi dai profili taglienti si aprono squarci di cielo, il colore non teme più di farsi pieno e saturo, quasi violento. Compare anche nella pittura quel gusto cromatico che fino ad ora si era manifestato appieno solo nei lavori di grafica. Anche la tecnica è cambiata, per assecondare questo mutamento di tono: dalla lenta tecnica fatta di successive velature ad olio, al più acrilico con piccole e nervose pennellate. In tal modo pare accentuarsi una caratteristica tipica della sua pittura a cavallo fra astrazione e figurazione.
Se i dipinti realizzati fra il 2011 e il 2016 ci introducevano ad un mondo altro, segreto. statico e claustrofobico, quelli di oggi manifestano la violenza di un conflitto in atto, nel quale chiusura e apertura, stasi e movimento lottano fra loro. E' come se l'artista volesse uscire dalla propria mente e guardare dall'esterno, secondo una prospettiva cosmica, quel conflitto fondamentale dell'esistenza che resta il suo tema guida. Sintomatici a questo proposito sono i piccoli paesaggi che compaiono per la prima volta in questa mostra e nei quali le strutture, in cui si innestano volti umani pietrificati, sono viste non più dall'interno, ma a distanza, rispecchiate in acque calme, sullo sfondo di cieli lontani. Il mistero e l'ambiguità, non sono spariti, ma sono ora parte del mondo.
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